Cerimonia
La Chiesa di Sant Alessio, conosciuta anche come Chiesa dei Ss. Bonifacio e Alessio, viene costruita sotto Onofrio III nel 1217. la Chiesa viene dedicata a Sant Alessio il quale morì, dopo essere ritornato dall’Oriente dove aveva vissuto per ben vent’anni, senza essere riconosciuto dal padre. Restaurata nel 1216, viene successivamente rinnovata nel 1582 e poi nel 1750 da Tommaso De Marchis, che elaborò la facciata cinquecentesca della chiesa, e di nuovo tra il 1852 e il 1860 dai Somaschi. Bellissimo il campanile romanico sulla destra.
L'interno, con volta a botte, è a tre navate, l'altare maggiore è sempre del De Marchis, sotto un grande ciborio a cupola con colonne di marmo greco. Nel pavimento della navata è collocato la pietra tombale di Pietro Savelli.
Nella navata sinistra, opera di Gianfranco de Troy, San Girolamo Emiliani presenta gli orfani alla Vergine, e nel fondo, protetta da una vetrata e sorretta da Angeli e Putti, la "scala in legno" della leggenda di Sant'Alessio.
Secondo la leggenda Sant'Alessio, figlio del Senatore Eufemiano, si allontanò da casa il giorno delle nozze e dopo una lunga penitenza tornò nella sua casa, ma senza farsi riconoscere, e chiese ospitalità come servo, dormendo nel sottoscala. Visse così 17 anni, ed in punto di morte rivelò al Papa la storia della sua vita, e questi dopo la morte la raccontò al padre ed alla sposa.
Nella navata destra vi è la tomba di Antonio Mancini, pittore (1852/1930), e nel transetto un'immagine adorata da Sant'Alessio a Edessa, Madonna dell'Intercessione.
Nell'abside restano solo due delle 19 colonnine scolpite da Giacomo Cosma, di cui una firmata dall'autore (Jqacobus Laurentii fecit).
Di Pietro Gagliardi La Madonna appare a San Girolamo Emiliani, sull'altare del transetto sinistro, ed un tratto di pavimento cosmatesco, ben conservato, che si può ammirare nel presbitero.
La Cripta è romanica, unica nel suo genere a Roma, con un altare a baldacchino ed affreschi del XII e XIII secolo..